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Teatro dell’oppresso

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Il Teatro dell’oppresso trova le sue radici nella Pedagogia dell’Oppresso di Paulo Freire e nasce dall’esperienza teatrale di Augusto Boal.

Si sviluppa come strumento educativo e di coscientizzazione, focalizzandosi sulla trasformazione delle relazioni di potere tra l’Oppresso e l’Oppressore attivando, attraverso la simulata scenica, il dialogo e la riflessione critica, proponendo un modello educativo che valorizza la consapevolezza e l’azione.

Il Teatro dell’oppresso è un metodo che attraverso la simulazione scenica costruisce dialoghi, stimola a porsi domande per costruire assieme conoscenza e trasformazione. Attraverso i suoi vari strumenti, Teatro Immagine, Teatro Forum, Teatro Invisibile, Il Flic, Teatro Legislativo, L’estetica dell’Oppresso, il Teatro dell’oppresso sperimenta le possibili trasformazioni delle situazioni oppressive, di disagio, conflittuali, giocando sui possibili passaggi dalla vita reale che non ci piace alla vita ideale che ci piacerebbe che diventasse. Allenandosi così a prendere coscienza che i cambiamenti sono frutto