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Eirenefest a Bisceglie l’11 maggio 2025. Laboratorio creativo e presentazioni di libri

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L’ultimo giorno di Eirenefest a Bisceglie si è aperto durante la mattinata al Lungomare cittadino, in via della Libertà (zona porto), con un laboratorio creativo promosso da Amnesty International con Amira Abuamra, artista palestinese, all’interno della Fiera delle autoproduzioni a cura del Circolo Arci “Oltre i confini” di Bisceglie.

Intorno ad Amira si sono raccolte molte persone per provare a tessere insieme una tela complessa, quella della Kefiah, simbolo di identità culturale per la popolazione palestinese, indossata in segno di protesta sin dal 1936 durante l’occupazione britannica della Palestina e poi assurta ad emblema della resistenza all’occupazione illegale dei territori da parte dello Stato d’Israele.

In serata, presso il Castello svevo, si è svolta la parte culturale -letteraria dell’Eirenefest con la presentazione dei libri a cura delle studentesse e degli studenti del Liceo “da Vinci” di Bisceglie.

Ad aprire la serata è stata Claudia Parisi, studentessa di IV anno, che ha presentato il libro di Francesco Troccoli, Dugo e le stelle, L’asino d’oro, Roma 2025, un racconto che intreccia abilmente un presente dai toni foschi, funestato da intolleranza e discriminazione, e un passato impegnativo, caratterizzato da oppressione e fascismi. Tuttavia, la bellezza dell’interazione con gli studenti e le studentesse è riposta nello slancio di positività, di speranza, di accoglienza e di resistenza che la loro interpretazione delle vicende partigiane regala anche ai numerosi adulti che affollano la sala in occasione della serata.

A dialogare con Francesco Minervini, invece, sul suo libro Eredi di guerra, Stilo Editrice, Bari 2025, è stato Giuseppe Storelli, alunno di V anno del Liceo “da Vinci” di Bisceglie, il quale ha colto il significato profondo di alcuni racconti messi insieme dall’autore a partire dalla testimonianze di persone che hanno risposto ad un suo appello, cioè quello di non lasciare che il trascorrere del tempo potesse spazzare via le vicende dell’ultimo conflitto mondiale e della Resistenza. In particolare, Giuseppe Storelli ha messo in evidenza le figure di personaggi a volte trascurati dalla storia, vale a dire gli Internati Militari Italiani (IMI), soldati che dopo l’8 settembre 1943 si rifiutarono di vestire la casacca repubblichina fascista e, non riuscendo a sfuggire al rastrellamento tedesco, furono internati nei campi di concentramento, dove alcuni persero anche la vita.

In chiusura di serata Daniela Lamanuzzi e Lucia Antonino, studentesse di classe V del Liceo “da Vinci” di Bisceglie, hanno presentato il volume collettaneo Miya Miya. Riflessioni da uno scoglio di confine, La Meridiana, Molfetta 2025, con due delle autrici, Valentina Totaro e Roberta Papagni, dottoresse in Medicina. La lettura delle due studentesse restituisce un testo ricco di sensazioni, pensieri ed esperienze del tutto personali vissute sull’isola di Lampedusa da medici e specializzandi mentre prendevano parte alla gestione sanitaria dei flussi migratori in prima linea in una situazione emotiva a tratti liberatoria, a tratti faticosa e dolorosa. Tuttavia, la bellezza del libro è racchiusa nel titolo, infatti “Miya Miya” è un’espressione araba che significa “va tutto bene” o, meglio, “al 100%” e il sentir pronunciare queste parole da chi ha affrontato un viaggio pericoloso e incerto, dopo aver subito numerose angherie dagli scafisti, è il messaggio di speranza e di positività più potente che possa esserci per questo Eirenefest, un monito per chi vive in sicurezza e tra gli agi della nostra società occidentale al riparo, non si sa per quanto ancora, da guerre e miseria.