Matteo Bianchini ha più di mezzo secolo e da quando aveva tre anni va a scuola senza essere mai riuscito a smettere. Da studente ha fatto tutta la trafila degli ordini e dei gradi di scuola, dalla scuola materna (quando l’ha frequentata lui si chiamava così…) all’Università. Da insegnante, non contento dell’esperienza di studente, ha ripetuto tutto il percorso saltando soltanto la scuola superiore forse anche perché aveva già collezionato due diplomi di maturità da studente. Però da grande ha iniziato dove da piccino non poteva perché sono nati proprio nell’anno in cui lui è nato: gli asili nido. Così è stato educatore di piccoli da zero a tre anni, maestro di bambini da tre a undici anni, prof alle medie e all’Università. Sebbene la scuola sia la sua vera casa non riesce a stare seduto su una sedia per più di dieci minuti e dentro la stessa aula per più di due ore. Della sua professione gli piace soprattutto l’osservazione dei suoi alunni grazie alla quale continua ad apprendere e a non stancarsi di fare questo lavoro.
È un curioso a cui piace giocare e pensa che, non potendo più tornare ad essere bambino, fare il maestro sia il mestiere migliore del mondo.